Alberto Toni, poeta e insegnante romano, è protagonista del nostro spazio settimanale dedicato alla poesia. Autore sensibile e prolifico, è attivo fin dai primi anni '80 sia come autore che come collaboratore di numerose riviste di poesia. Ha pubblicato, fra le altra,su "Nuovi Argomenti", "Arsenale", "Prato Pagano", "Tabula" e successivamente ha collaborato alle pagine culturali di Paese Sera.
Con la raccolta Liturgia delle ore ha vinto il Premio Internazionale Eugenio Montale. Oltre che come poeta, lavora come critico letterario, traduttore (ha tradotto testi di E. Dickinson, T. S. Eliot, M. Leiris). E' autore di racconti e testi teatrali. Oggi legge e interpreta per noi un brano tratto dall'Almanacco dello Specchio (Mondadori, 2011).
Un padre
a prima vista dimenticato.
La foto da ragazzo, il fisico
agile, un nuotatore. E sullo
sfondo quelle vaghe rovine,
quell’ansia d’altri tempi,
un fiato appena di novità
nello sguardo. La città dei
sogni, l’alta guardia che
spezza in due il giorno, rifà
tesoro della giovinezza. Cos’era,
se non scendere piano piano
nella strada, con gli altri a un turbine di sguardi?
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